“CONTRO IL SACRIFICIO”. L’ULTIMO LIBRO DI MASSIMO RECALCATI

 da il Blog di Paolo Iacci

Massimo Recalcati nel suo ultimo libro “Contro il sacrificio. Al di là del fantasma sacrificale” critica l’etica penitenziale della Chiesa e rilegge il primitivo messaggio di Gesù come “possibilità di pieno compimento della Legge”. Gesù si fa agnello sacrificale “non per incarnare il fantasma ma per liberare l’uomo dal peso del sacrificio”. La Legge “non è castrazione ma esposizione alla potenza del proprio desiderio”.

La croce è il “simbolo più alto del sacrificio”, come storicamente indicato dalla tradizione cattolica particolare dell’Imitatio Christi, e “apoteosi della cultura colpevolizzante”, oppure “momento estremo al di là del fantasma sacrificale”, cioè dell’abbandono del sacrificio?

Secondo Recalcati Gesù parla di una legge dominata “non dalla morte ma dalla vita”, “non morale ma extramorale”, “non repressiva ma generativa”. All’uomo la responsabilità della scelta tra l’adesione al proprio inconscio, la sua Legge interna, e il rispetto aprioristico verso le norme istituzionali figlie della cultura colpevolizzante della tradizione cristiana.

Il libro di Recalcati non ha un valore solo culturale o spirituale e non si presta solo ad una lettura psicanalitica o teologica ma parla anche a chi si occupa di culture organizzative. La larga diffusione tra gli esperti di management che in questi ultimi anni stanno avendo alcuni approcci che indicano come modello gestionale la regola di alcuni ordini monastici risponde a una diffusa necessità di regole e di modelli che l’aleatorietà dei mercati e dei sistemi di riferimento non garantiscono più. In questo senso la riflessione di Recalcati offre più di uno spunto critico e di necessario approfondimento.

 

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