Vantaggi e rischi dell’Employer of Record
L’Employer of Record (EoR) è una soluzione interessante per le aziende che vogliono espandersi oltre i propri confini senza affrontare le complessità amministrative e burocratiche necessarie per la creazione di una legal entity. Il principale vantaggio dell’EoR consiste nella sua capacità di assumere formalmente i lavoratori per conto di altre aziende, gestendo tutti gli obblighi legali, fiscali e previdenziali connessi all’impiego in conformità con le normative locali. Ciò significa che un’azienda può utilizzare i servizi di un EoR per assumere un lavoratore in un Paese straniero senza dover registrare una propria entità legale nel Paese stesso. L’EoR si occupa, tra l’altro, della gestione delle buste paga, del pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali, alleggerendo l’azienda cliente dall’onere di dover comprendere e applicare normative complesse e diverse per ciascun Paese in cui cooperano i dipendenti, garantendo così una conformità costante alle leggi locali.
Questa soluzione consente di abbattere i costi di espansione e velocizzare l’ingresso nei nuovi mercati, mantenendo comunque la conformità alle normative locali e semplificando la gestione amministrativa e fiscale delle risorse umane su scala internazionale.
Un esempio dell’efficacia del modello EoR è la sua applicazione nella gestione dei Remote Workers Internazionali (RWI). Questi lavoratori, spesso tecnici altamente specializzati, lavorano da remoto per aziende che non hanno una presenza fisica nel loro Paese di residenza. Con l’adozione di un EoR, l’azienda può garantire la piena conformità alle normative locali, pur mantenendo il controllo operativo sul lavoratore. Questo permette alle aziende di accedere a talenti distribuiti geograficamente, superando le barriere legate alla distanza e alle diverse normative nazionali, consentendo così di integrare risorse altamente qualificate senza la necessità di aprire uffici o filiali in ogni Paese in cui lavorare i lavoratori.
Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione del modello EoR comporta anche alcuni rischi. In particolare, le autorità fiscali di alcuni Paesi potrebbero considerare l’attività svolta dall’EoR per conto dell’azienda cliente come una “organizzazione stabile”, ovvero come una forma di presenza economica nel Paese. In tal caso, l’azienda potrebbe essere soggetta a tassazione locale, anche se non ha una sede fisica nel Paese. Per mitigare questo rischio, è importante che l’azienda committente e l’EoR mantengano una chiara distinzione tra le responsabilità operative e quelle legali, evitando che l’EoR svolga funzioni decisionali o strategiche per conto dell’azienda cliente. In questo contesto, una corretta pianificazione e la consulenza di esperti fiscali sono fondamentali per garantire la conformità e minimizzare il rischio di essere soggetti a tassazione in Paesi stranieri.
Inoltre, in Europa in particolare, il leasing di personale e la somministrazione di manodopera sono regolamentati da normative specifiche, come la Direttiva europea sul lavoro tramite agenzie interinali. Le aziende devono assicurarsi che l’EoR rispetti questi requisiti, altrimenti rischiano di essere considerati responsabili in caso di violazione delle leggi sul lavoro.
Per mitigare questi rischi, è fondamentale che l’azienda che utilizza un EoR effettui una verifica approfondita (due diligence) sulla conformità del partner con le normative locali, specialmente in materia di somministrazione di lavoro e staff leasing, e mantenga un monitoraggio costante per evitare qualsiasi tipo di irregolarità.
In conclusione, l’EoR rappresenta una soluzione strategica per le aziende che vogliono espandersi globalmente in modo rapido ed efficiente. Offre flessibilità, riduzione dei costi e una gestione semplificata della forza lavoro internazionale, ma richiede una supervisione attenta per evitare rischi legali e fiscali. In un contesto in cui la richiesta di flessibilità lavorativa e l’esigenza di accedere a talenti globali sono in costante crescita, l’Employer of Record si conferma uno strumento essenziale per le aziende che vogliono operare con successo a livello internazionale.
Paolo Iacci, Presidente ECA, Università Statale di Milano