ROBOT, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LAVORO IN ITALIA

 da HR online

Teresa aveva perso la speranza di riuscire a far perdere il vizio al marito Paolo di tornare a casa con gli acquisti più strani. Un giorno tornò a casa con l’ennesimo strano acquisto, un robot con la capacità di individuare le bugie. Erano circa le 5.30 di pomeriggio quando Tommaso, il figlioletto di 11, anni tornò a casa da scuola con 2 ore di ritardo.

– Dove sei stato? – gli chiese Paolo. – Perché sei arrivato a casa 2 ore dopo?
– Siamo stati in libreria a lavorare ad un progetto scolastico disse Tommaso.

Il robot girò intorno al tavolo e con uno sberlone scaraventò Tommaso giù dalla sedia.

– Questa è una macchina della verità caro figlio – disse Paolo, – adesso dicci dove sei stato veramente dopo la scuola.
– Siamo stati a casa di Roberto a guardare un film.
– Cosa avete guardato? – chiese Teresa.
– I dieci Comandamenti – rispose Tommaso.

Il robot girò intorno al tavolo e con uno sberlone riscaraventò Tommaso giù dalla sedia.

Con la voce tremante Tommaso si alzò e disse:

– Mi spiace, ho mentito, in realtà abbiamo visto un film intitolato “la regina del sesso”.
– Mi vergogno di te! – disse Paolo – alla tua età io non ho mai mentito ai miei genitori!

Il robot girò intorno al tavolo e con uno sberlone quasi scaraventò Paolo giù dalla sedia.

Teresa, piegata in due dalle risate:

– Questa te la sei proprio cercata, non puoi neanche arrabbiarti troppo con lui, dopotutto è tuo figlio.

Il robot girò intorno al tavolo si avvicinò a Teresa e con uno sberlone la scaraventò giù dalla sedia…….

I robot ci costringeranno davvero a un futuro così trasparente? AIDP ha provato a rispondere a questo ed altri quesiti sul futuro del lavoro e dei robot con una ricerca (“Robot, intelligenza artificiale e lavoro in Italia”) presentata nella sede del CNEL il 23 Ottobre scorso.
Quali i principali temi emersi dalla ricerca? Le aziende e i manager sono convinti a stragrande maggioranza (89%) che i robot e l’IA non potranno mai sostituire del tutto il lavoro delle persone e che avranno un impatto positivo sul mondo del lavoro e delle aziende: permetterà, infatti, di creare ruoli, funzioni, e posizioni lavorative che prima non c’erano (77%); stimolerà lo sviluppo di nuove competenze e professionalità (77%); consentirà alle persone di lavorare meno e meglio (76%). Avrà un impatto molto forte nei lavori a più basso contenuto professionale: favorirà, infatti, la sostituzione dei lavori manuali con attività di concetto (per l’81% del campione). I manager e gli imprenditori ritengono, infatti, che al di là dei benefici in termini organizzativi, l’introduzione di queste tecnologie, potrà avere effetti negativi sull’occupazione e l’esclusione dal mercato del lavoro di chi è meno scolarizzato e qualificato. In quest’ottica va letto il dato negativo sulle conseguenze in termini di perdita di posti di lavoro indicata dal 75% dei rispondenti.

Un dato di grande interesse riguarda le modalità con cui i sistemi di intelligenza artificiale e robot si sono ‘integrati’ in azienda. Per il 56% delle aziende l’impiego di queste tecnologie è stato a supporto delle persone, a riprova che queste sono da considerarsi principalmente un’estensione delle attività umane e non una loro sostituzione. Per il 33%, inoltre, tali sistemi sono stati impiegati per svolgere attività nuove mai realizzate in precedenza. Per il 42% delle aziende, invece, l’IA e i robot hanno sostituito mansioni prima svolte da dipendenti.

I ccnl dovranno riformarsi profondamente. Le categorie contrattuali dovranno aggiornarsi profondamente e le relazioni industriali dovranno trovare un nuovo perimetro di confronto. Si tratta ad esempio di ripensare in un’ottica radicalmente nuova tutta l’impostazione dello statuto dei lavoratori, che nacque sulla scorta di un’esperienza sociale completamente diversa. Basti pensare al tema del controllo a distanza, che un tempo poteva limitarsi a regolare l’utilizzo di una telecamera che rimandava immagini a distanza, mentre oggi deve interpretare il diverso problema legato al flusso informativo generato da strumenti dalle potenzialità ancora difficilmente immaginabili.

La formazione continua dovrà accompagnare l’intera vita professionale del lavoratore e la costante impiegabilità di questo sul mercato del lavoro interno diventerà un nuovo tavolo di confronto anche con le parti sociali. Queste saranno chiamate ad un continuo lavoro di aggiustamento, da svolgersi in relazione alla diversa velocità con la quale sarà implementata la rivoluzione tecnologica nelle piccole e nelle grandi aziende. La contrattazione collettiva aziendale diverrà parte naturale della gestione aziendale, una componente sempre più destinata alla gestione della fisiologia del rapporto, più che della patologia legata ai soli esuberi del personale.

Ai meno avvertiti potrà sembrare paradossale, ma più la rivoluzione tecnologica spiegherà le sue ali e maggiormente saranno centrali le competenze di ogni singola persona impegnata nell’organizzazione. Le frontiere di chi si occupa di gestione e sviluppo delle risorse umane diverranno sempre più sfidanti perché il loro compito sarà sempre più centrale, sia per il benessere delle persone, sia per la funzionalità delle organizzazioni.

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