Web reputation e selezione
Alcune perle dai mille cv che la rete può offrire:
“Richiedo un salario commiserato con la mia vasta esperienza”.
“Ho imparato Word Perfect 6.0 ed altri programmi come figli.
“Ho ricevuto una tacca come Venditore dell’Anno”.
“Interamente responsabile per il fallimento di due istituzioni finanziarie”.
“Bocciato all’esame per magistrato con voti relativamente alti”.
“Consiglio al datore di lavoro di non farmi lavorare con altre persone”.
“Incontriamoci, così potrai meravigliarti della mia esperienza”.
“Mi farai diventare il tuo Super-Mega Boss in pochissimo tempo”.
“Sono un perfezionista, e raramente anzi ansi quasi mai dimentico i dettagli”.
“Lavoravo per mia madre, finché non ha deciso di trasferirsi”.
“Stato civile: Nubile. Non sposata. Non fidanzata. Senza relazioni sentimentali. Senza impegni futuri.”
“Sono diventato completamente paranoide, non credo in niente e nessuno”.
“Il mio obiettivo è diventare meteorologo, ma poiché non ho un titolo di studio in quel settore, credo che posso anche provare a diventare agente di borsa”.
“Interessi personali: Donare il sangue. Finora ne ho donati 50 litri”.
“Ho rivestito un ruolo essenziale nel rovinare un’intera operazione per l’acquisto di una catena di negozi”.
“Nota: Si prega di non interpretare male il fatto che ho cambiato 14 lavori. Non ho mai dato le dimissioni da un lavoro”.
“Sposata: spesso. Bambini: svariati”.
“Ragione per la quale si è lasciata l’ultima occupazione: Insistevano che tutti gli impiegati andassero al lavoro alle 8:45 ogni mattina. Non potevo lavorare sotto quelle condizioni”.
“La ditta ha fatto di me un capro espiatorio, proprio come i miei tre precedenti datori di lavoro”.
“Sono risultato ottavo in un esame al quale hanno partecipato dieci candidati”.
“Possibili referenze: Nessuna. Ho lasciato un cammino di distruzione dietro di me”. (1)
Per alcuni decenni la selezione è stato il settore più “maturo” del mondo HR. Grazie alle nuove tecnologie questi anni sono stati, al contrario, forieri di grandi innovazioni e le modalità di raccolta dei cv e di selezione stanno cambiando con una rapidità eccezionale. Ovviamente la rete è stato il grande motore dell’innovazione. Velocità e interattività sono le nuove parole d’ordine. Le imprese possono interagire con le comunità professionali di riferimento, mantenere stabilmente aggiornate le pipeline e posizionarsi in modo adeguato in relazione al target di riferimento dei candidati che vogliono attrarre. Inoltre, potranno minimizzare i rischi inevitabilmente legati ad ogni assunzione, raccogliendo più velocemente un numero maggiore di informazioni sul candidato.
I candidati, a loro volta, potranno farsi vedere partecipando attivamente ai diversi blog professionali specifici sparsi nella rete. Potranno inoltre rivolgersi a uno dei vari motori di ricerca per ricevere quotidianamente il report di tutti gli annunci di lavoro apparsi in rete e che contengono delle parole chiave precedentemente inserite. L’attenzione alla cosiddetta web reputation non è però ancora diffusa e quindi si rischia di perdere delle opportunità di lavoro senza neanche capirne il motivo.
Per gioco, ho provato a fare delle ricerche approfondite in rete su alcuni colleghi HR che stimo e che conosco per l’attenzione al loro “posizionamento personale sul mercato”. Ebbene, con una certa sorpresa ho notato la loro scarsa attenzione al tema: ognuno di noi è noto in rete, ma quanti di noi sanno esattamente “come” siamo conosciuti? Cosa gli altri dicono di noi? Quanto siamo visibili? Eppure, quando vogliamo venderci come consulenti, oppure quando vogliamo cambiare azienda, le referenze su di noi possono giocare un ruolo fondamentale. Non varrebbe la pena porci il problema della nostra web reputation in anticipo?!
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