IGNOBEL 2017

 da tratto da HR ONLINE

Anche quest’anno è arrivato uno dei momenti più temuti e attesi dalla comunità scientifica e dagli appassionati di scienza di tutto il mondo. Il momento dei premi IgNobel 2017, dove il prefisso Ig­ designa le ricerche che “fanno prima ridere e poi pensare”.

Ricerche serie, solide, inoppugnabili, ma al contempo strambe, bizzarre, incredibili. Giusto per dar l’idea di quanto l’IgNobel sia tenuto in alta considerazione dalla comunità scientifica, i premiati hanno ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani di veri premi Nobel (nella fattispecie: Eric Maskin, Nobel per l’economia nel 2007, Oliver Hart – economia, 2016, e Roy Glauber, fisica, 2005).

Ecco alcune tra le ricerche premiate:

LA DIPENDENZA DEL COCCODRILLO. L’IgNobel per l’economia è andato all’australiano Matthew J. Rockloff e all’americana Nancy Greer per lo studio pubblicato su Journal of Gambling Studies. I due ricercatori hanno osservato che la propensione a scommettere alle slot machine varia in base alle emozioni che vi suscita tenere al guinzaglio un coccodrillo vivo. Se ciò vi indurrà delle emozioni positive tenderete a scommettere di più, altrimenti la vostra propensione al rischio diminuirà. Inutile dire che questa correlazione è stata provata in modo inoppugnabile.

LA CENA DI DRACULA. Un gruppo di ricerca guidato da Fernanda Ito, dell’Universidade Federal de Pernambuco, in Brasile, è salito sul palco del Sanders Theatre di Harvard per ritirare il nuovo IgNobel per la nutrizione “per la prima relazione scientifica sul sangue umano nella dieta del vampiro peloso”. Lo studio, apparso su Acta Chiropterologica, ha potuto osservare che i pipistrelli della specie Diphylla ecaudata, in mancanza delle prede consuete (polli e uccelli selvatici), hanno iniziato a nutrirsi di sangue umano. Lo studio potrebbe risultare più serio del previsto considerando che questa specie di pipistrelli potrebbe essere collegata alla diffusione della rabbia.

GEMELLI UGUALI. Il premio IgNobel per la cognizione è andato a un team italiano (Università La Sapienza di Roma e Istituto Superiore di Sanità) “per aver dimostrato che molti gemelli identici non sono in grado di distinguersi visivamente gli uni dagli altri”. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista PlosOne. Hanno ritirato il premio Matteo Martini e Ilaria Bufalari, due degli autori dello studio.

INSETTI TRANSGENDER. Un team internazionale (Giappone, Svizzera e Brasile) si è, invece, aggiudicato l’IgNobel per la biologia. I ricercatori hanno fatto, nel 2016, una scoperta sorprendente: nelle caverne brasiliane hanno individuato degli insetti, del genere Neotrogia, in cui gli organi sessuali sono invertiti – le femmine presentano degli apparati genitali esterni simili al pene maschile. Gli insetti maschi, al contrario, presentano delle “vagine”. Si tratterebbe del primo caso di inversione sessuale nel mondo degli insetti. Lo studio, dal titolo Female Penis, Male Vagina, and Their Correlated Evolution in a Cave Insect è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.

CAMERIERE, CAFFÈ! Arriva dalla Corea del Sud lo studio che ha condotto Jiwon Han alla vittoria dell’IgNobel per la fluidodinamica. Han ha voluto capire quale fosse il modo migliore per trasportare una tazza di caffè senza rovesciarla. Il ricercatore ha esaminato complessi modelli e calcoli matematici per giungere alla conclusione che le condizioni per evitare di rovesciare il caffè sono principalmente due: tenere saldamente la tazza con tutte e cinque le dita e … camminare all’indietro. La ricerca è apparsa su Achievements in the Life Sciences.

L’elenco delle ricerche potrebbe andare avanti (perché agli anziani crescono le orecchie, quali parti del cervello si attivano alla presenza di formaggi puzzolenti, e così via).

Al di là della curiosità degli IG-Nobel, credo abbia senso parlarne su un webmagazine di HR fondamentalmente per un paio di motivi. Il primo riguarda il fatto che nelle imprese abbiamo in genere una visione di ciò che è utile sempre e solo immediatamente strumentale. La scienza invece non ragiona così, e fa bene. Perché le scoperte vere hanno bisogno di tempi di maturazione e di studi anche immediatamente apparentemente non utilizzabili.

Il secondo fa invece riferimento al ceto dirigente delle imprese. La maggioranza dei manager, e gli HR non fanno eccezione, hanno spesso la pessima tendenza a prendersi troppo sul serio. Impariamo da chi fa cose davvero molto serie a saper un po’ ridere anche di noi stessi.

La verità è che molte di queste ricerche sono assai meno stupide di quanto possa apparire. Una volta venne premiata l’invenzione di una sveglia che scappa quando cerchi di spegnerla – letteralmente, su due ruote. Beh, Gari Nanda, l’inventrice di Clocky, dopo aver ricevuto il premio decise di brevettarla. Vendette più di mezzo milione di esemplari e la sua impresa ne ha creato versioni differenti. Oppure un ricercatore che vinse il premio per aver dimostrato che gli acari dell’orecchio dei gatti si possono trasmettere agli esseri umani (cosa che invece tutti escludevano, mettendo a rischio molte persone). Provandolo su se stesso. Infine il caso di Bart Knols, un esperto in malaria, Ig Nobel per aver pubblicato un articolo dove spiegava che alcuni tipi di zanzare erano più attratte dall’odore di formaggio che da quello dei piedi (più specificamente, di un tipo particolare di formaggio olandese). Ebbene, grazie a questa ricerca sono state inventate nuove trappole per zanzare per combattere l’epidemia di malaria in Africa.

La serendipità è una costante nello sviluppo scientifico e del progresso umano. Chi si occupa di risorse umane e delle sue performance è bene che almeno una volta all’anno se ne debba ricordare.

Vi lascio quindi con le stesse parole con cui conclude la premiazione il maestro di cerimonia Mark Abrahams: “Se non avete vinto un IgNobel stanotte – o specialmente se lo avete vinto – state tranquilli, avrete più fortuna l’anno prossimo”.

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