De Rossi – Lapadula. Le scuse a metà. Basta!

 da Blog di Paolo Iacci

Roma – Genoa, domenica scorsa. De Rossi tira uno schiaffo a Lapadula. Cartellino rosso. Rigore, Lapadula segna e la partita finisce in pareggio. E poi le scuse. Ma solo a metà: “Ho sbagliato, chiedo scusa a tutti, ma ho trovato quello che si è buttato…”.

Non sono né romanista né genoano. Sono solo uno dei tanti che non ne può più di questa cultura imperante per cui nessuno ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità.

Prendo questo episodio solo come un piccolo esempio di un malcostume nazionale che sta facendo grandi danni. Due giocatori sono nell’area piccola, ci si strattona. Uno dei due esagera. Ha torto, viene punito con l’espulsione. Succede.

Hai sbagliato, paghi e poi ti scusi. Ti prendi le tue responsabilità. Rimani comunque un grande campione. Se invece tenti di trovare la giustificazione allora sei doppiamente colpevole. Prima come giocatore, poi come modello per tutti coloro che ti seguono e che ti possono prendere come esempio. In questo caso un brutto esempio. Perfino nel caso in cui Lapadula avesse davvero accentuato la caduta (non lo so, non mi pare ma non lo si può escludere – ma questo non cambia nulla). Se hai torto paghi e ti scusi. Punto.

Avete presente quello che aveva ricevuto la casa e ha detto “Scusate, era un regalo, non me ne ero accorto”. E quell’altro?! “Ho rubato, sì è vero, scusatemi, però fanno tutti così. Quelli dell’altra parte fanno ancora di peggio”. Le scuse a metà. Basta.

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