PANDEMIA E PENSIONI

 da HR Online

– Amore, vedi quei due vecchietti che escono mano nella mano dall’ufficio postale? È così che ci sogno.

-Innamorati?

-No, con la pensione.

Meglio iniziare con una battuta, prima di fermarsi a guardare gli effetti del virus sullo stato del nostro sistema pensionistico.

Come noto, la riforma Fornero è entrata in vigore nel dicembre del 2011. Da allora è intervenuta una serie di correttivi che ha consentito a 340.000 lavoratori di andare in pensione con requisiti più favorevoli di quelli previsti dalla Fornero, per un costo stimato di circa 30 miliardi. Malgrado questo, il sistema pensionistico si è dimostrato solido e sostenibile. Nel 2018 il numero dei pensionati è stato poco più di 16 milioni, uno dei più bassi in assoluto.

Nel 2019 sono entrati in vigore ulteriori migliorie, tra cui Quota 100, Opzione Donna e Ape Sociale, che hanno determinato ulteriori 264.765 pensioni. Questo aggravio, l’anno scorso, è stato compensato dall’incremento della base occupazionale che ha superato quota 23.400.000.

Su questo rapporto complessivamente sostenibile piomba la pandemia con la crisi occupazionale che sicuramente comporterà. Inps prevede che nel giro di breve vi saranno ulteriori richieste di 160.000 unità con un anticipo medio di tre anni. Molti, infatti, piuttosto di trovarsi senza occupazione, preferiranno la pensione, anche se decurtata. A fronte di questo incremento di pensionati ci dobbiamo aspettare un abbassamento degli occupati che sicuramente scenderanno sotto la quota dei 23 milioni.

Per quest’anno l’Inps ipotizza una perdita di gettito contributivo di oltre 11 miliardi e un incremento della spesa che si potrebbe attestare a circa 240 miliardi, da confrontare con i 225 del 2018 e i 230 del 2019, con un disavanzo di circa 41 miliardi.

Fin qui le cifre. A fronte di queste, le soluzioni perseguibili possono ovviamente essere molte. Oggi, per non prendere posizioni impopolari, tutti stanno facendo finta di niente, lasciando ad altri, in un secondo momento, il “lavoro sporco”.

Io credo che questa sia proprio l’unica cosa non ammissibile. Non ce lo possiamo permettere.

 

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