LA FESTA DEL LAVORO E’ SALVA. PURTROPPO PER I LAVORATORI NON C’E’ STATO NIENTE DA FARE

 da HR ONLINE

 

“25 Dicembre: tutti buoni
14 Febbraio: tutti innamorati
8 Marzo: tutti femministi
1 Maggio: tutti lavoratori
2 Novembre: mi raccomando, non deludetemi!”
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“Chiunque viva con i propri mezzi, manca sicuramente d’immaginazione”
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“Chi non lavora non fa l’amore”
L’Italia è una Repubblica fondata sull’onanismo
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“Com’è andata la festa dei lavoratori?”
“Piena d’imbucati…!”
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“Se vai a lavorare canticchiando felice, hai 3 possibilità:
1. Sei miliardario
2. Ti droghi
3. Sei uno dei sette nani e oggi è il 1° maggio”
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Sul 1° maggio le freddure e le storie divertenti si sprecano. Il tema però appare sempre più serio date le condizioni economiche in cui versa il nostro Paese e i dati occupazionali sempre critici. Per questo motivo AIDP, in occasione del 1° Maggio ha voluto stilare una Carta del lavoro, 10 punti di cose da fare per rilanciare l’occupazione e adeguare la regolamentazione del lavoro alle necessità di un’impresa in forte trasformazione. 10 punti su cui chiamare al confronto tutte le forze politiche, sociali ed istituzionali. 10 punti elaborati da chi con il lavoro (e con la sua mancanza) ha poca voglia di scherzare…

La Carta del lavoro 4.0, si compone di 10 punti, ossia le 10 cose che vorremmo sul lavoro.

  1. Una legge sulla rappresentatività che assicuri un dialogo sindacale in cui si sa con chi trattare e firmare accordi validi. In questo momento in cui secondo il Cnel ci sono più di 800 CCNL le aziende si trovano costantemente a non sapere con chi interloquire. Avere una legge come nel pubblico rappresenta un elemento di certezza.
  2. Ampliamento delle somme che riguardano la produttività (cosiddetta detassazione). La produttività rappresenta un valore per le aziende ed anche per il Paese e quindi deve essere ampliata e stimolata. Se cresce la produttività di ogni azienda cresce il Paese. La produttività con il suo 10% di tassazione di favore prevede il taglio del cuneo fiscale sulle somme che si aggiungono all’ordinario. Proponiamo la totale detassazione e di allargare la produttività agli straordinari (come succedeva in passato) e alle ore di formazione specificatamente legate a training su nuove tecnologie, ricerca e sviluppo per nuovi prodotti, internazionalizzazione
  3. Un contratto di lavoro per i lavori occasionali (così come è stato fatto per gli stewart degli stadi). Normare il lavoro occasionale – dotandolo di un forte apparato sanzionatorio in caso di abusi -, soprattutto quello autonomo, rappresenta un elemento di chiarezza e di civiltà giuridica e permette alle aziende, ma soprattutto ai privati di non cercare vie alternative.
  4. Rilancio del contratto di apprendistato. Il contratto di apprendistato con il suo valore formativo rappresenta un elemento di forte impulso all’occupazione giovanile ed alla dotazione di competenze concrete. Dovrebbe essere il contratto di approdo dopo l’alternanza scuola-lavoro con un intervento di forte semplificazione come incentivo ad un utilizzo ampio presso le aziende. Un contratto senza limiti di età che faciliti la ricollocazione verso nuovi lavori anche ad età più avanzata.
  5. Un contratto di lavoro per attrarre i “cervelli”. Ipotizzare un contratto a tempo determinato di inserimento con un cuneo fiscale uguale a zero (per 4 anni) per attrarre questi talenti da paesi esteri e di valenza strategica per il nostro sistema produttivo e introdurre politiche fiscali (Flat Tax), retributive, di benefit e di welfare di favore.
  6. Ripristino della acausalità per i contatti a termine e per la somministrazione per la durata di almeno 24 mese. E’ necessario valorizzare la sana flessibilità del lavoro quale leva strategica per le imprese.
  7. Potenziare le misure del welfare per la famiglia. Nuove misure di conciliazione vita-lavoro, congedo parentale potenziato, misure per giovani coppie che hanno figli individuando un panel di beni e sevizi da rendere deducibili per l’intero importo per i primi 3 anni del bambino, potenziamento del welfare aziendale familiare con misure specifiche incentivate fiscalmente senza alcun limite di spesa, e così via. Il ruolo della famiglia è fondamentale nella nostra società e la CSR in questo contesto diviene una filosofia di vita.
  8. Formazione: totale deducibilità per la formazione 4.0. erilancio dell’integrazione scuola-lavoro aumentando le ore obbligatorie di formazione on the job.
  9. Reintroduzione del contratto a progetto solo per le alte tipologie professionali autonome. Le aziende sempre di più lavorano a progetto ed hanno bisogno di ricevere per un tempo determinato specifico forti “iniezioni” di competenze.
  10. Politiche attive del lavoro: reintroduzione dell’assegno di ricollocazione e del sistema integrato misto pubblico-privato (Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro) in una logica competitiva e premiante per la collocazione di chi è in cerca di lavoro.

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