DIFENDERE IL DIRITTO DI SCIOPERO DA CHI NE ABUSA

 da BLOG DI PAOLO IACCI

Un industriale soffre di insonnia. Fa il solito giro di medici, prova di tutto: pillole, tisane, rimedi omeopatici, ma niente da fare. Finché l’ennesimo dottore non gli consiglia il vecchio metodo di contare le pecore che saltano lo steccato.
Dopo qualche giorno l’industriale torna dal medico che gli chiede se le pecore stiano funzionando.
“In effetti” dice l’industriale “qualche risultato l’ho avuto. Alla decima pecora comincio a sbadigliare, alla ventesima mi si chiudono gli occhi da soli… ma alla trentesima le pecore entrano in sciopero per l’orario più corto e lo steccato più basso.”

Fosse sempre divertente essere costretti a fare uno sciopero. O subirne le conseguenze… Lo sciopero è uno strumento serio e va difeso. Per dire la verità oggi non si sente più alcun vento che lo vorrebbe limitare mentre si sentono purtroppo molti episodi di chi lo utilizza a fini personali, senza badare troppo alle conseguenze che ne possono derivare.

Prendo due episodi a caso, entrambi durante questi giorni di ponte.

Il 27 Aprile Napoli era colma di turisti, neanche una stanza libera negli alberghi cittadini. La Cisl e gli autonomi dei trasporti locali dichiarano lo sciopero delle 4 funicolari: bastano 4 (quattro) persone che aderiscono allo sciopero per bloccare per tutta la mattina le funicolari della città, lasciando a piedi 60.000 turisti! Il Prefetto sembra si sia distratto, il Sindaco il giorno dopo è troppo impegnato a discutere delle sorti del calcio partenopeo.

Il 2 e 3 maggio, invece, è indetto lo sciopero dei precari della scuola. Peccato che manchi la controparte: un Governo dimissionario, infatti, non ha i poteri per alcuna trattativa. Ma lo sciopero si indice lo stesso: giusto in tempo per il ponte.

Nel nome della libertà questi atti si traducono nei fatti in deliberati attacchi al diritto di sciopero. Questo è uno strumento potente ma costoso, per chi vi aderisce e per chi ne subisce le conseguenze. Va usato solo quando serve davvero e solo in casi estremi e per ragioni fondate.

www.paoloiacci.it

 

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